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2FA:
Il falso senso di sicurezza

2FA:
Il falso senso di sicurezza

by Maurizio / giovedì, 12 Settembre 2024 / Published in Cyber Security, Password

Oggi parleremo del 2FA, o come mi piace chiamarlo, “Due Fattori di Ansia”. Sapevate che nonostante l’adozione del 2FA sia aumentata del 20% nell’ultimo anno, gli attacchi riusciti sono cresciuti del 30%? Benvenuti nel meraviglioso mondo della sicurezza digitale, dove più protezione spesso significa solo più falsa sicurezza!

Table of Contents

Toggle
  • Un tuffo nella storia del 2FA
  • Il 2FA è evoluto nel tempo
  • Come funziona il 2FA (in teoria)
  • I punti deboli (che tutti fingono di non vedere)
    • 1. Il canale SMS: Un invito aperto agli hacker
    • 2. Le app authenticator: Fortezza inespugnabile (si fa per dire)
    • 3. Il fattore umano: L’anello debole della catena
    • Conclusione

Un tuffo nella storia del 2FA

Il buon vecchio 2FA è nato negli anni ’80 come il salvatore della sicurezza digitale. L’idea era semplice: invece di affidarsi solo a “qualcosa che sai” (la password), aggiungiamo “qualcosa che hai” (un token, un telefono, ecc.). Geniale, vero? Beh, anche indossare un casco mentre guidi una moto è un’idea geniale, ma questo non ti salverà se decidi di sfidare un muro di mattoni a 200 km/h.

Il 2FA è evoluto nel tempo

  1. Carte con griglia di numeri (perché complicare le cose è sempre una buona idea)
  2. Token hardware (niente dice “sicurezza” come un altro gadget da perdere)
  3. SMS (perché affidare la tua sicurezza a una tecnologia degli anni ’90 è sempre saggio)
  4. App per smartphone (perché non mettere tutti i tuoi uova nel cestino del dispositivo più hackerabile che possiedi?)

Come funziona il 2FA (in teoria)

Tecnicamente, il processo è abbastanza semplice:

  1. Inserisci username e password
  2. Il server ti chiede un secondo fattore di autenticazione
  3. Fornisci il codice generato dal tuo dispositivo/app/SMS
  4. Il server verifica il codice
  5. Accesso concesso (o negato, se sei particolarmente sfortunato)

Suona sicuro, vero? Beh, anche il Titanic sembrava inaffondabile.

I punti deboli (che tutti fingono di non vedere)

1. Il canale SMS: Un invito aperto agli hacker

Gli SMS sono così sicuri che persino mia nonna potrebbe intercettarli. Non ci credete? Ecco un esempio pratico:

```python
Codice semplificato per SIM swapping
def sim_swap(target_number, hacker_number):
    if social_engineer_telecom_employee():
        transfer_number(target_number, hacker_number)
        intercept_all_sms(target_number)
        print("2FA bypass completato. Grazie, operatore telefonico!")
```

Nel 2021, il 60% degli attacchi di SIM swapping ha avuto successo. Ma ehi, almeno il tuo 2FA via SMS ti fa sentire al sicuro, giusto?

2. Le app authenticator: Fortezza inespugnabile (si fa per dire)

Le app authenticator sono sicure… finché non lo sono più. Nel 2020, ricercatori hanno trovato vulnerabilità in 5 delle 10 app authenticator più popolari. Ma non preoccuparti, sono state patchate. Beh, la maggior parte. Forse.

3. Il fattore umano: L’anello debole della catena

Sapete qual è la parte migliore del 2FA? Il 28% degli utenti lo disabilita perché è “troppo fastidioso”. Perché proteggere i tuoi dati quando puoi avere la comodità di essere hackerato più facilmente?

Conclusione

Il 2FA è come mettere un lucchetto extra sulla porta di una casa fatta di cartone. Sì, è meglio di niente, ma non illuderti: se un hacker vuole davvero entrare, quel secondo fattore non sarà altro che un lieve inconveniente.

Ma non disperare! Nel prossimo articolo, ti mostrerò come noi hacker aggiriamo il 2FA con il phishing avanzato. Preparati a non dormire la notte!

Ricorda: la paranoia non è un disturbo, è uno stile di vita per la sicurezza informatica.

Maurizio

Maestro del Caos Digitale e Guardiano del Cyberspazio, naviga nel mare oscuro della sicurezza informatica da oltre vent’anni, armato di codice e un irresistibile papillon.
Con la precisione di un bisturi e l’umorismo di un hacker, ha trasformato centinaia di “comuni mortali IT” in veri e propri ninja dell’Ethical Hacking. La sua missione? Insegnare l’arte della difesa digitale a migliaia di ignare risorse aziendali, un firewall alla volta.
Tre segreti che lo rendono un unicorno nel mondo cyber:

Ha una relazione quasi ossessiva con le password. Alcuni collezionano francobolli, lui colleziona hash crittografici.
Il suo gatto si chiama Hash. Sì, come l’algoritmo. No, non miagola in binario (ancora).
Indossa sempre un papillon, perché chi ha detto che non si può hackerare con stile?

Se lo cercate, seguite la scia di bit verdi: è il suo colore preferito. Perché anche nel mondo digitale, è sempre primavera per la sicurezza!

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Tagged under: 2FA, MFA

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