45.000 server Jenkins esposti ad attacchi
RCE utilizzando exploit pubblici
I ricercatori hanno individuato una preoccupante vulnerabilità in circa 45.000 istanze di Jenkins esposte online, evidenziando una seria minaccia alla sicurezza. La falla critica, identificata come CVE-2024-23897, è caratterizzata da un difetto di esecuzione di codice remoto (RCE), e sull’onda di questa scoperta, sono stati diffusi numerosi exploit proof-of-concept (PoC) pubblici. Jenkins, noto come un
Blue Team Inside, si occupa di sicurezza informatica da più di 5 anni, con un occhio di riguardo alla difesa.
Una Padawan Etichal pronta a difendere l’anello più debole della catena…
Attenzione a non sottovalutarla, se finite vittima di una sua campagna di Spear Phishing non potrete scampare.
Tre caratteristiche che la distinguono:
La precisione
Sempre alla ricerca di imparare cose nuove
La sua auto…comprensiva di antenna
Colore preferito? Verde, ovviamente!
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Aquatic Panda: Hacker cinesi che utilizzano gli exploit
log4Shell per eseguire attacchi post-exploitation
La società di sicurezza informatica CrowdStrike ha avvertito che gli hacker cinesi stanno utilizzando gli strumenti di exploit Log4Shell per eseguire varie operazioni post-exploit. Il gruppo di hacker dietro queste operazioni dannose, Aquatic Panda è stato visto utilizzare la vulnerabilità Log4Shell, con “l’aiuto” di una grande università. All’inizio di dicembre la vulnerabilità Log4Shell e LogJam,
Maestro del Caos Digitale e Guardiano del Cyberspazio, naviga nel mare oscuro della sicurezza informatica da oltre vent’anni, armato di codice e un irresistibile papillon.
Con la precisione di un bisturi e l’umorismo di un hacker, ha trasformato centinaia di “comuni mortali IT” in veri e propri ninja dell’Ethical Hacking. La sua missione? Insegnare l’arte della difesa digitale a migliaia di ignare risorse aziendali, un firewall alla volta.
Tre segreti che lo rendono un unicorno nel mondo cyber:
Ha una relazione quasi ossessiva con le password. Alcuni collezionano francobolli, lui colleziona hash crittografici.
Il suo gatto si chiama Hash. Sì, come l’algoritmo. No, non miagola in binario (ancora).
Indossa sempre un papillon, perché chi ha detto che non si può hackerare con stile?
Se lo cercate, seguite la scia di bit verdi: è il suo colore preferito. Perché anche nel mondo digitale, è sempre primavera per la sicurezza!
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