Ehi ragazzini del dark web, preparatevi a essere disoccupati! Un’intelligenza artificiale sta per rubarvi il lavoro. E no, non sto parlando di qualche script kiddies che si crede un 1337 h4x0r dopo aver letto due tutorial su Kali Linux.
Alcuni ricercatori dell’Université de Montréal e di Flare Systems hanno creato un modello di linguaggio avanzato in grado di estrarre informazioni critiche sui cyber threats dai forum del dark web con una precisione del 98%. Praticamente fa il lavoro di un analista di primo livello, ma senza pause caffè e lamentele sul capo.
Come funziona questo prodigio dell’hacking etico?
Il sistema, basato sul modello GPT-3.5-turbo di OpenAI (sì, quelli di ChatGPT), è stato addestrato ad analizzare le conversazioni su tre noti forum di cybercrime: XSS, Exploit.in e RAMP. Immaginate un bot che si infiltra nei vostri ritrovi virtuali preferiti e capisce tutto quello che dite. Inquietante, vero?
Il modello è in grado di estrarre e riassumere informazioni su:
- Organizzazioni bersaglio
- Infrastrutture critiche a rischio
- Vulnerabilità sfruttabili
- E altro ancora…
Praticamente fa il lavoro sporco al posto nostro, ethical hackers. Dove finirà il romanticismo di passare notti insonni a decifrare post criptici su forum oscuri?
Pillole di Cybersecurity
- Dark Web vs Deep Web:
- Il Dark Web è solo una piccola parte del Deep Web
- Richiede software specifici come Tor per l’accesso
- Ospita sia attività legali che illegali
- Forum di Cybercrime:
- Spesso cambiano dominio per evitare la chiusura
- Usano sistemi di reputazione per verificare l’affidabilità degli utenti
- Possono essere infiltrati da forze dell’ordine o ricercatori
- Cyber Threat Intelligence (CTI):
- Processo di raccolta e analisi di informazioni su minacce cyber
- Aiuta le organizzazioni a prepararsi e difendersi da attacchi
- Fonti: forum dark web, leak database, honeypot, ecc.
- Ethical Hacking:
- Hacking autorizzato per testare la sicurezza di sistemi
- Richiede competenze tecniche e forte etica professionale
- Essenziale per identificare vulnerabilità prima dei malintenzionati
Precisione da far invidia a un cecchino
I ricercatori hanno confrontato i risultati del modello con l’analisi di esseri umani in carne e ossa (sì, esistono ancora). Il verdetto? L’IA ha raggiunto una precisione media del 98%, oscillando tra il 95% e il 100% su dieci variabili chiave.
Insomma, questo bot è più preciso di molti “esperti” che si trovano su LinkedIn. Forse è il momento di aggiornare il curriculum e specializzarsi in “resistenza all’automazione dell’hacking”.
Implicazioni per il futuro della cybersecurity
Vanessa Clairoux-Trépanier, una dei ricercatori, ha dichiarato: “I nostri risultati dimostrano che i modelli di linguaggio possono effettivamente sostituire gli analisti di primo livello nell’estrazione di informazioni rilevanti dai forum di cybercrime.”
Traduzione: preparatevi a un futuro in cui i SOC (Security Operation Center) saranno popolati più da server che da analisti umani. Ma non temete, ci sarà sempre bisogno di qualcuno che porti il caffè alle macchine.
Cosa possiamo imparare?
- L’IA sta diventando sempre più brava a comprendere e analizzare il linguaggio umano, anche in contesti complessi come i forum di hacking.
- Le organizzazioni avranno presto accesso a strumenti di Cyber Threat Intelligence molto più potenti ed efficaci.
- I criminali informatici dovranno alzare il loro gioco se vogliono sfuggire all’occhio (artificiale) vigile di questi sistemi.
Conclusione: tenere alta la guardia
Mentre noi ethical hackers ci godiamo lo spettacolo di un’IA che mette i bastoni tra le ruote ai malintenzionati, non dimentichiamoci che la sicurezza è un processo continuo. Questi strumenti sono potenti alleati, ma non sostituiscono la necessità di una solida cultura della cybersecurity.
Quindi, cari lettori, continuate a aggiornare i vostri sistemi, usate password forti e non cliccate su link sospetti. Perché anche la migliore IA del mondo non può proteggervi dalla vostra stessa stupidità.
E ricordate: nel dubbio, spegnete tutto e date la colpa a un attacco DDoS. Funziona sempre.
Maestro del Caos Digitale e Guardiano del Cyberspazio, naviga nel mare oscuro della sicurezza informatica da oltre vent’anni, armato di codice e un irresistibile papillon.
Con la precisione di un bisturi e l’umorismo di un hacker, ha trasformato centinaia di “comuni mortali IT” in veri e propri ninja dell’Ethical Hacking. La sua missione? Insegnare l’arte della difesa digitale a migliaia di ignare risorse aziendali, un firewall alla volta.
Tre segreti che lo rendono un unicorno nel mondo cyber:
Ha una relazione quasi ossessiva con le password. Alcuni collezionano francobolli, lui colleziona hash crittografici.
Il suo gatto si chiama Hash. Sì, come l’algoritmo. No, non miagola in binario (ancora).
Indossa sempre un papillon, perché chi ha detto che non si può hackerare con stile?
Se lo cercate, seguite la scia di bit verdi: è il suo colore preferito. Perché anche nel mondo digitale, è sempre primavera per la sicurezza!